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05 Aprile 2018

Come prendere appunti in modo efficace, quattro metodi da provare

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Con il secondo semestre ampiamente iniziato e le vacanze pasquali ormai alle spalle, è arrivato il momento di proiettarci verso quella che sarà la sessione d’esame più difficile dell’anno, ovvero quella estiva. La tentazione di fare altro, di passare del tempo all’aria aperta e di godersi del quality time con gli amici a uno dei numerosi festival che Padova offre ogni anno, è sempre altissima.
Gli esami, però, bisogna farli e per passarli occorre essere preparati. Quando ci dicono che lo studio per un determinato esame inizia in aula, nel momento in cui il professore spiega a lezione, stiamo sentendo una verità antica e “scientifica”. Prestare attenzione alla lezione ed essere in grado di prendere dei buoni appunti, favorisce lo studio successivo e ne diminuisce il carico nel periodo che precede l’esame.

Se riuscissimo, quindi, a prendere appunti in modo efficace, potremmo ridurre il carico di studio e goderci un po’ di tempo libero. Non tutti però, sono in grado di prendere appunti in modo organizzato, e soprattutto efficace. La maggior parte delle volte i nostri appunti assomigliano a un’accozzaglia di informazioni disorganizzata e che magari segue le digressioni del professore. Però una bella notizia c’è: si può imparare a prendere appunti in modo efficace per poi utilizzare questi consigli e tecniche durante le lezioni all’università, le riunioni di lavoro, o quelle organizzate per i lavori di gruppo.

1. Lasciamo a casa il portatile.
Fino a 10 anni fa non ci sarebbe stato bisogno di affermare una cosa di questo tipo. Oggi invece, i portatili, tablet e altri device, sono così diffusi che, entrando in un’aula di lezione potremmo sentire un sottofondo quasi assordante di dita che martellano tasti o "tappano" schermi.
La verità è che, come emerso da due studi pubblicati dalla Princeton University e dalla University della California, gli studenti che prendono appunti utilizzando un laptop, o device simili, imparano meno velocemente dei loro coetanei che si affidano a carta e penna.
La scrittura a mano richiede più tempo, questo è certo, ma permette anche di assimilare meglio le informazioni. La ricerca ha dimostrato che chi utilizza un device digita sulla tastiera quasi tutto quello che sente, però senza elaborarne il significato. Quando si prendono appunti a mano, di contro, non si riesce a trascrivere ogni parola, quindi si ascolta, si sintetizza il contenuto e si scrive. Il cervello, in questo modo, si impegna nel processo di comprensione e le informazioni vengono ricordate con più facilità.

2. Spazio a simboli e abbreviazioni.
Ci sono molti sistemi stenografici che permettono di scrivere più velocemente le parole, trasformandole in simboli speciali. Uno dei più usati è Teeline, scelto da chi studia giornalismo nel Regno Unito. Questo sistema consiste di rimuovere le lettere inutili contenute nelle parole, come le vocali mute, e trasformarli in simboli dell’alfabeto più semplici e più veloci da scrivere. L’unico neo di questa tecnica è che non è facile da adottare in modo istantaneo, ha bisogno di pratica e abitudine, quindi si può pensare di renderla ancora più personalizzata scegliendo un proprio sistema di traduzione per le parole usate più comunemente (per esempio: “cmq” al posto di “comunque”).

3. Il metodo Cornell.
Si tratta di un vecchio ma ottimo metodo per prendere appunti in modo efficace. Il metodo è stato inventato da Walter Pauk che lo ha chiamato come una delle più prestigiose università americane, la Cornell university appunto. Per poterlo utilizzare occorre dividere la pagina tre aree: la colonna di destra, la più ampia, conterrà le note, tutte le idee, le tabelle, i grafici e tutto quello che c’è bisogno di appuntare; la colonna di sinistra, invece, va compilata alla fine della lezione con le parole chiave, ovvero i punti più importanti, i concetti principali emersi; la parte più bassa della pagina, infine, è dedicata al sommario, ovvero lo spazio in cui sintetizzare in una frase (o massimo due) tutto il contenuto della pagina di appunti.
Se questo metodo può sembrare complicato e macchinoso, ci basterà immaginare tutto il tempo che potremmo risparmiare una volta che avremo organizzato le informazioni in questo modo. Lo sforzo di sintesi, per finire, ci aiuterà a memorizzare più facilmente le informazioni.

4. I quadranti di Bill Gates.
Si tratta di un metodo che funziona meglio nel mondo del lavoro, ciò non toglie che possa essere adattato alla vita universitaria, soprattutto quando c’è da lavorare in gruppo. Pur non essendo un metodo inventato da Bill Gates, si dice che l’ex uomo più ricco del mondo lo usasse. Il metodo è piuttosto semplice, basta dividere la pagina in quattro sezioni, o quadranti, per poi raccogliere in ognuno di questi delle informazioni di tipologia diversa. In un quadrante potremmo appuntare tutte le cose da fare, in un altro le informazioni da approfondire, in un altro le mansioni da delegare, e così via.

Dopo aver scoperto come prendere appunti in modo efficace, non resta che sperimentare per scoprire quale sia quella più utile al nostro studio o compito da svolgere.
Buoni, ed efficaci, appunti a tutti!

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